QUALCUNO ERA COMUNISTA
(Giorgio Gaber, "Il Teatro canzone" 1992.)
(Testo prelevato dal sito http://www.giorgiogaber.cjb.net/ )
Uh? No, non è vero, io non ho niente da rimproverarmi.
Voglio dire non mi sembra di aver fatto delle cose gravi.
La mia vita? Una vita normale. Non ho mai rubato, neanche in casa da piccolo, non ho
ammazzato nessuno figuriamoci, qualche atto impuro ma è normale no?
Lavoro, la famiglia, pago le tasse. Non mi sembra di avere delle colpe, non vado neanche a
caccia.
Uh? Ah, voi parlavate di prima. Ah ma prima, ma prima mi sono comportato come tutti.
Come mi vestivo? Mi vestivo, mi vestivo come ora
beh non proprio come ora, un
po più
sì jeans, maglione, leskimo. Perché, non va bene? Era comodo.
Cosa cantavo? Questa poi, volete sapere cosa contavo. Ma sì certo, anche canzoni
popolari, sì
"Ciao bella ciao". Devo parlar più forte? Sì, "Ciao,
bella, ciao" lho cantata daccordo e anche lInternazionale, però in
coro eh, in coro.
Sì, quello sì, lo ammetto, sì, ci sono andato, sì, li ho visto anchio gli
intillimanni, però non ho pianto.
Come? Se in camera ho delle foto? Che discorsi, certo, le foto dei miei genitori, mia
moglie, mia
Manifesti? Non mi pare. Forse uno, piccolo però, piccolino: "Che Ghevara". Ma
che cosè un processo questo qui?
No, no, no, io quello no, il pugno non lho mai fatto, il pugno no, mai. Beh insomma
una volta ma
un pugnettino rapido proprio
Come? Se ero comunista? Eh. Mi piacciono le domande dirette. Volete sapere se ero
comunista? No, no finalmente perché adesso non ne parla più nessuno, tutti fanno finta
di niente e invece è giusto chiarirle queste cose, una volta per tutte, ohhh.
Se ero comunista? Mah? In che senso? No voglio dire
qualcuno era comunista perché era nato in Emilia.
Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà
la mamma no.
Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una
poesia, il comunismo come il "Paradiso Terrestre".
Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.
Qualcuno era comunista perché aveva avuto uneducazione troppo cattolica.
Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo
esigeva, la letteratura anche
lo esigevano tutti.
Qualcuno era comunista perché: "La storia è dalla nostra parte!".
Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.
Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.
Qualcuno era comunista perché prima era fascista.
Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano ma lontano.
Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo.
Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.
Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.
Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno
di loro.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare loperaio.
Qualcuno era comunista perché voleva laumento di stipendio.
Qualcuno era comunista perché la borghesia - il proletariato - la lotta di classe. Facile
no?
Qualcuno era comunista perché la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopo domani
sicuramente
Qualcuno era comunista perché: "Viva Marx, viva Lienin, Viva Mao Zetung".
Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre.
Qualcuno era comunista perché guardava sempre RAI TRE.
Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.
Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto.
Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini.
Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il "materialismo dialettico" per
il "Vangelo secondo Lienin".
Qualcuno era comunista perché era convinto davere dietro di sé la classe operaia.
Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri.
Qualcuno era comunista perché cera il grande Partito Comunista.
Qualcuno era comunista nonostante ci fosse il grande Partito Comunista.
Qualcuno era comunista perché non cera niente di meglio.
Qualcuno era comunista perché abbiamo il peggiore Partito Socialista dEuropa.
Qualcuno era comunista perché lo Stato peggio che da noi solo lUganda.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarantanni di governi viscidi
e ruffiani.
Qualcuno era comunista perché piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna,
lItalicus, Ustica, eccetera, eccetera, eccetera.
Qualcuno era comunista perché chi era contro era comunista.
Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a
chiamare democrazia.
Qualcuno credeva di essere comunista e forse era qualcosaltro.
Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana.
Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano
anche gli altri.
Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo,
perché era disposto a cambiare ogni giorno, perché sentiva la necessità di una morale
diversa, perché forse era solo una forza, un volo, un sogno, era solo uno slancio, un
desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.
Qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come più di se
stesso, era come due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e
dallaltra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per
cambiare veramente la vita.
No, niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci
di volare, come dei gabbiani "ipotetici".
E ora? Anche ora ci si sente come in due, da una parte luomo inserito che attraversa
ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana e dallaltra il
gabbiano, senza più neanche lintenzione del volo, perché ormai il sogno si era
rattrappito.
Due miserie in un corpo solo.
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